Articoli

Risparmio, come resistere alla volatilità con un piano d'accumulo

Il PAC è adatto a fasi di mercato – come quella attuale – caratterizzata da incertezza e liquidità.

Mercati volatili, incognite sul futuro dell’economia e molta liquidità nei conti correnti priva di remunerazione. La soluzione per uscire dall’impasse potrebbe essere il PAC.

L’ingresso a rate sui mercati, con la filosofia dei piani di accumulo, infatti, permette di minimizzare, se non annullare, il rischio di investire nel momento sbagliato. In sostanza, poiché è abbastanza difficile (se non impossibile) azzeccare il cosiddetto bottom dei mercati (momento più basso delle quotazioni) di fronte alle attuali incognite legate al Covid19, entrare a piccoli passi potrebbe essere una via per attenuare i rischi.

 

LE INSIDIE DEL MARKET TIMING SBAGLIATO

Da analisi condotte nel caso si fossero persi nell’ultimo lustro i 5 giorni delle borse mondiali con le performance migliori, il rendimento annualizzato sarebbe passato da un +4% a un -6% proprio a causa del market timing errato.

Un’ulteriore analisi sul decennio è stata realizzata dal medesimo gruppo di ricerca sulla differenza di rendimento ottenibile investendo semplicemente iniziando da mesi differenti. E’ emerso che slittando la partenza di un mese e ripetendo la simulazione, andando avanti per 3 anni si sarebbe ottenuta una variabilità di risultato che oscilla tra un +4% ed un +12% annualizzato (inizio investimento nel periodo 2007-2010 fino a oggi).

In sostanza azzeccare il giusto momento per fare il proprio ingresso nei mercati è un’operazione quasi impossibile. Ecco che il piano di accumulo, o comunque l’investimento realizzato in più step, può essere un’idea intelligente.

Quando la volatilità si fa sentire è facile essere preda dell’emotività. Sfortunatamente, nella smania di evitare le crisi, si finisce con l’essere disinvestiti nei momenti più inopportuni, perdendo le performance migliori.

Quindi per evitare a priori emotività ed errato market timing basta puntare su strumenti come i piani di accumulo del capitale, che in un contesto come quello attuale riescono a:


In sostanza azzeccare il giusto momento per fare il proprio ingresso in Borsa è un’operazione quasi impossibile. Ecco che il piano di accumulo può essere un’idea intelligente e lo dimostra anche quanto accaduto nella grande fase di crisi del 2008: 

Primo scenario - tutta la discesa e il recupero 

investimento in un fondo azionario internazionale 

Inizio scenario Gennaio 2008 - Fine scenario Marzo 2010 

Dati PIC investito inizio scenario €.5.400

cumulato fine scenario                 €.5.420 +0,37% - 27 mesi per tornare in pari 

Dati PAC investito nel periodo €.5.400

cumulato fine scenario              €.6.510 +20,57%

 

Secondo scenario – investimento dopo la prima discesa del 2008 

Inizio scenario Settembre 2008 - Fine scenario Ottobre 2009

Dati PIC investito inizio scenario €.2.800

Cumulato a fine scenario             €.2.811 +0,39% - 13 mesi per tornare in pari  

Dati PAC investiti nel periodo €.2.800

Cumulato fine scenario           €.3.122 +11,51%

 

A questo punto sorge spontanea una domanda: meglio il PAC o il PIC?  

Solitamente se si parla di PAC si parla anche di PIC, le due soluzioni vanno spesso a braccetto venendo confrontate fra di loro.

Questo perché rappresentano due distinte scelte finanziarie, il PIC corrisponde ad un investimento in unica soluzione particolarmente indicato per il risparmiatore che dispone di una certa disponibilità fin da subito.

Il PAC come abbiamo visto consiste nell’investimento di somme nel tempo con regolarità.

La differenza cruciale sta nella modalità d’investimento: la gradualità d’entrata nel mercato del PAC lo rende più indicato in caso di mercati incerti. Un esempio?

Se avessimo investito in un portafoglio azionario a gennaio 2008 oggi a distanza di 12 anni il PAC ci avrebbe permesso di guadagnare il 135% rispetto all’80% registrato investendo in un’unica soluzione.

Non solo, l’investimento graduale tramite PAC ci avrebbe permesso anche di attutire la volatilità dei mercati: la volatilità del PAC sarebbe stata infatti pari a circa la metà rispetto a quella del PIC.

 

PIC e PAC anche se spesso messi in contrasto tra loro non sono affatto: nulla vieta di combinare le due strategie di investimento.